






Laboratorio e Didattica
Si organizzano - per scuole, gruppi, associazioni e nuclei familiari - delle visite al Museo Laboratorio abbinate ad escursioni a carattere didattico nella Grotta Turistica di Monte Cucco.
Il Museo Laboratorio del Parco del Monte Cucco è stato creato per avere soprattutto una funzione didattica ed informativa; infatti rappresenta una meta ideale per famiglie, scolaresche e per tutti quei gruppi e singoli individui che amano approfondire.
Il Museo Laboratorio è aperto tutti i giorni di Luglio e Agosto e nei fine settimana di mal tempo dal 25 Aprile al 30 Novembre sarà possibile visitare il Museo Laboratorio del Parco e le Aule Didattiche di Costacciaro, con giro turistico per il piccolo borgo medievale, ricco di storia e di scorci tipici. Negli altri periodi occorre contattare il Comune di Costacciaro e prenotare la visita (075 9172723 oppure info.segreteria@comunecostacciaro.it).
Il Centro di Documentazione sulle Aree Carsiche ha avuto nuovi e più ampi spazi e si è integrato definitivamente con il Catasto Speleologico dell'Umbria e dell'Appennino umbro-marchigiano. Qui sono a disposizione i documenti catastali di tutte le grotte umbre e marchigiane. Una vasta biblioteca e una completa serie cartografica completano il servizio.
Descrizione dettagliata dell'itinerario espositivo
Il Museo-laboratorio è una struttura educativa unica nel suo genere, dove si mostra in modo inconsueto quanto succede nelle masse calcaree di Monte Cucco e dell'Appennino umbro marchigiano a partire dalla loro formazione, svelando poi i misteriosi percorsi che la pioggia segue nelle viscere delle montagne prima di rivedere la luce alle sorgenti e alimentare le falde di pianura. E’ un percorso alla portata di tutti, anzi pensato soprattutto per i bambini e i ragazzi delle scuole, dove diversi settori richiedono che la scoperta e l’acquisizione delle conoscenze passino attraverso l’intervento manuale, con macchinari, strumenti e modelli tridimensionali azionati dagli stessi visitatori.
Il punto finale del percorso di conoscenza è l’origine dell’acqua che beviamo (che è anche il tema attorno al quale ruota l’insieme delle immagini, dei testi, delle macchine, dei modelli, dei campioni e degli strumenti presenti nel museo), ma si parte, e non sarebbe possibile diversamente, dall’origine delle rocce appenniniche e dell’Appennino stesso, attraverso percorsi multimediali che ci portano indietro nel tempo, fino alla Pangea, e ricostruiscono gli spostamenti dei continenti ed il sollevamento delle terre emerse e quindi delle montagne, passando poi alla formazione delle grotte e dei percorsi che sono i luoghi della raccolta delle acque sotterranee. Non manca una vasta e sistematica raccolta dei fossili presenti nelle stratificazioni sedimentarie del Parco del Monte Cucco.
Viene mostrata con materiale espositivo originale e suggestivo l'origine straordinaria e inaspettata del mondo sotterraneo di Monte Cucco. Il sistema di drenaggio dei fiumi sotterranei è chiarito attraverso la suggestiva e immediata rappresentazione resa da modelli tridimensionali che indicano il modo, lungo quali vie, con quali tempi l’acqua della pioggia va a costituire le riserve idriche sotterranee e ad alimentare le sorgenti di valle. Appunto, l’acqua che beviamo.
Una sezione del museo laboratorio descrive le vicende degli antichi animali che hanno popolato la zona nell’ultima e penultima glaciazione, per scoprire che fra essi c’erano anche dei grandi vertebrati mammiferi come il rinoceronte lanoso, l'orso delle caverne e lo stambecco, i resti dei quali sono stati trovati in associazione, unico caso in Italia, nella Grotta di Monte Cucco e nelle molte altre cavità della zona. Reperti, immagini, foto, ricostruzioni paleogeografiche, descrizioni, rilievi topografici costituiscono un insieme significativo di dati sulla paleontologia di questo settore appenninico.
Alcuni pannelli e diverse bacheche con reperti descrivono le vicende umane nell’Alta Valle del Chiascio e nelle Grotte di Monte Cucco. Alcuni manufatti risalgono al paleolitico, a 120.000 di anni fa.
Nel museo non potevano certo mancare dei settori dedicati alla vegetazione e alla fauna del Parco, dove fanno spicco alcune riproduzioni a dimensioni reali di mammiferi e di uccelli, in particolar modo di quei rapaci che così fortemente caratterizzano le alte e inaccessibili rupi del Monte Cucco e del Catria.
Per chi ama i mezzi informatici un sistema computerizzato a disposizione dei visitatori può far compiere un lungo e dettagliato viaggio virtuale nel mondo del Parco del Monte Cucco, alla scoperta anche dei luoghi più inaccessibili come i settori più profondi delle grotte e i misteriosi fiumi sotterranei.
La visita inizia con la proiezione su grande schermo di uno dei documentari specificatamente preparati: "Il Parco del Monte Cucco" in versione estesa (46’), "Il Parco del Monte Cucco" in versione ridotta (28’) o "Il Carsismo di Monte Cucco" (28’) (la scelta dell’uno o dell’altro è legata al tipo d’interlocutore e all’eventuale programma di conoscenza da svolgere sul territorio). Il taglio è comunque semplice e accattivante, valido sia per grandi che bambini.
I documentari hanno lo scopo di presentare sinteticamente le emergenze del territorio del Parco e stimolare con significative immagini l’interesse e la curiosità per gli argomenti che saranno affrontati e approfonditi negli vari settori del Museo o durante le escursioni lungo gli itinerari che il Parco propone.
Centro Documentazione sulle Aree Carsiche
Il centro di documentazione annesso al Museo- laboratorio combina l’esposizione di testi antichi e di documenti topografici, tutti sul tema dell’esplorazione delle grotte nell’Appennino umbro marchigiano, a cominciare dai secoli scorsi fino alle recenti grandi vicende legate all’esplorazione della Grotta di Monte Cucco, una delle più vaste e profonde fra quelle conosciute.
E' un modo per mettere in relazione le vicende speleologiche mondiali con quanto contemporaneamente accadeva a Monte Cucco e nelle altre grotte umbre. E da questo confronto emerge un quadro dove le ricerche carsiche umbre non sfigurano certo rispetto a quelle fatte in altre famose aree carsiche.
Nel Centro sono raccolte tutte le topografie dettagliate delle principali cavità dell'Appennino umbro marchigiano e dell'Umbria, il catasto speleologico dell'Umbria, il catasto speleologico delle Marche, l'elenco delle pubblicazioni e della documentazione topografica disponibili. E' consultabile anche l'elenco bibliografico delle pubblicazioni naturalistiche relative al Massiccio del Monte Cucco. Gran parte del Centro di Documentazione è disponibile su supporto informatico.